Das Mysterium mit Namen Ferrante
Elena Ferrante, weltweit gefeierte Autorin von L’amica geniale (2011), hat mit ihrer Tetralogie die Herzen ihrer Leser*innen erobert und alle fiebern mit – doch das Gesicht hinter der Erfolgsgeschichte ist unbekannt. In einer Zeit, in der Ruhm mit öffentlicher Präsenz einhergeht, entschied sich Ferrante für ein Pseudonym und lässt die Welt über ihre Identität völlig im Dunklen. In diesem Artikel werfen wir einen Blick auf den Reiz des Anonymen in der Literatur und fragen uns, ob es überhaupt möglich ist, immer unsichtbar zu bleiben, oder ob der Drang nach Enthüllung auch sie irgendwann einholen wird.
Ho scritto un libro, non è sufficiente? – Elena Ferrante
È così che l’autrice di fama mondiale Elena Ferrante mette fine alle voci che girano intorno alla sua identità.
Elena Ferrante, classe ‘43, dopo otto romanzi, di cui quattro fanno parte del ciclo L’amica geniale (recentemente anche trasformata in una fiction televisiva dal 2018 al 2024), rimane tuttora un enigma per il suo fedele pubblico lettore. La scrittrice ha deciso di rima nere nell’anonimato, dichiarando di sentirsi più libera sia come scrittrice sia come donna. In una lettera destinata al giornalista Francesco Erbani, ma che non fu mai spedita, Ferrante espone in modo chiaro e preciso la sua scelta di rimanere anonima.
“Penso che, nel caso di un buon libro, a lettrici e lettori veri, non importi niente di chi lo abbia scritto; penso si augurino al massimo che l’autore di un buon libro seguiti a scriverne altri. Penso anche che persino gli autori classici siano solo un grumo di lettere morte se accostati alla vita che avvampa nelle loro pagine: Tolstoj è un’ombra insignificante se va a passeggio con Anna Karenina.” (La Frantumaglia, Risposta mai spedita alla lettera di Francesco Erbani, 1995).
Elena Ferrante è un’autrice che ha raggiunto un successo straordinario, in Italia ma soprattutto all’estero, grazie alla sua quadrilogia L’amica geniale, un’opera che racconta la vita di due amiche, Elena e Lila, da bambine fi no all’età adulta. Lo sfondo delle vicende narrate è una Napoli povera, poverissima, dove le due protagoniste si trovano ad affrontare mille difficoltà sociali e politiche. Questa serie di romanzi ha suscitato grande interesse, non solo per la qualità della scrittura, ma anche per il mistero che avvolge l’identità dell’autrice, che ha contribuito a costruire il fenomeno editoriale di Elena Ferrante.
Wer ist Elena Ferrante?
Ferrante è, infatti, uno pseudonimo e la vera identità dell’autrice è stata mantenuta segreta per più di vent’anni. Il team editoriale, conscio dell’impatto che l’anonimato ha avuto sul fascino della scrittrice, non ha mai rivelato chi si cela dietro questo nome. Questo mistero ha suscitato una curiosità crescente, alimentando il cosiddetto “mito” di Elena Ferrante, un aspetto che ha avuto un ruolo fondamentale nel suo successo.
La segretezza sull’identità di Elena Ferrante ha anche portato a una serie di speculazioni su chi possa essere l’autore (o autrice) dietro questo pseudonimo. Nel corso degli anni, diversi/e scrittori e scrittrici e personalità della cultura italiana sono stati sospettati/e di essere Elena Ferrante. Tra questi, nomi come Guido Ceronetti, Erri De Luca, Francesco Piccolo, Fabrizia Ramondino e Domenico Starnone sono stati accostati al misterioso pseudonimo. Anche esperti/e di traduzione come Anita Raja, moglie di Domenico Starnone, sono stati/e ipotizzati/e come possibili autori o autrici. Altri sospetti riguardano personalità del mondo accademico e cinematografico, creando una vera e propria teoria del complotto letterario.
Anonymität als literarische Tradition
Il mistero sull’identità di Elena Ferrante ha sicuramente lasciato un segno nella storia della letteratura, ma non è la prima ad aver usufruito dell’anonimato per pubblicare i suoi romanzi. Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole Donne, ha tenuto nascosta per tutta la sua vita la pubblicazione di quattro romanzi dell’orrore con lo pseudonimo maschile di A.M. Barnard. Anche le sorelle Brontë hanno usato inizialmente un nome maschile per i loro libri.
Doris Lessing ha pubblicato – con grande difficoltà e dopo il rifiuto netto del suo editore abituale – due romanzi sotto falso nome, vincendo in seguito il premio Nobel per la letteratura. Tante altre voci, invece, decidono di darsi un nome d’arte come Alberto Moravia (nato in verità con il cognome Pincherle) o Italo Svevo, all’anagrafe Aron Hector Schmitz.
Das Ende der Identität oder der Beginn eines Mythos?
La domanda che nasce spontanea quindi è: si può rimanere veramente nell’anonimato? O anche Elena Ferrante, come abbiamo visto fare da chi l’ha preceduta, prima o poi uscirà allo scoperto?
Che si possa leggere senza sapere chi sia l’autore o autrice è un dato di fatto. Come dice Elena Ferrante stessa, chi scrive rappresenta semplicemente uno dei tanti volti da associare a uno dei tanti nomi. Togliendo la faccia, la parte più personale di un individuo, si toglie anche la possibilità di giudicare la persona da un punto di vista ottico. Resta solo ed esclusivamente l’opera, che viene messa in primo piano, perché altro da commentare non c’è.
Proprio per questo motivo, secondo me, Elena Ferrante resta in testa alle classifiche e continua ad essere amata e apprezzata dal pubblico. L’autrice non ha dato modo di essere commentata, se non ed esclusivamente per la sua opera e il suo talento. Chi legge Elena Ferrante si sente in questo modo parte della storia, del processo di scrittura, del romanzo stesso. L’amica geniale è una quadrilogia realistica, la cui crudezza e stato d’animo dei personaggi si amplificano in noi lettori e lettrici, proprio perché non si sa chi sia l’autore o l’autrice. L’anonimato della Ferrante ha permesso di concentrare l’attenzione esclusivamente sulle storie che narra, mantenendo alta la curiosità sul suo mistero, mentre la sua popolarità non accenna a diminuire.
Elena Beste
vocabolario
la fama – Ruhm, Ruf
l’enigma (m.) – Rätsel
il grumo – Klumpen, hier: Haufen
avvampare – (auf-)lodern
insignificante – unbedeutend
andare a passeggio – lustwandeln, spazieren gehen
la quadrilogia – Tetralogie (vier zusammengehörige Werke)
suscitare qc. – etw. auslösen, hervorrufen
avvolgere qc. – etw. umhüllen, verhüllen
conscio/-a di qc. – hier: sich etw. bewusst seiend
celarsi – sich verbergen
la speculazione – Spekulation
lasciare un segno – eine Spur hinterlassen
usufruire (di qc.) – (etw.) benutzen
netto/-a – deutlich, klar
la crudezza – Rauheit, Härte
accennare qc. – etw. andeuten, Anstalten machen